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10-14 Giugno 2010 - Ospedale S.Orsola (BO)
Ricovero per Termoablazione

Un po' mi vergogno ... ma dopo 10 notti passate parte in poltrona e parte a sbiancare nel doloroso tentativo di alzarmi dal letto per il mal di schiena causato da una discopatia degenerativa, ho pensato di ... investire nel futuro munendomi di nuovi "atrezzi (per ex) sportivi" .
Da qualche giorno sono stato omaggiato di un alzamalato (quel "trespolo" munito di maniglia che posizionato a fianco del letto permette di alzarsi senza forzare sulla schiena) che ho trovato immediatamente molto utile e che ho ribattezzato in "tiramisù"; la stessa persona ha messo in vendita una poltrona motorizzata (mai usata) per 300€ ... vado a vederla!
Arriva in posizione quasi completamente orizzontale e si raddrizza sino a "buttarti giù" (in piedi!). Il mio primo pensiero è: "chi mi salverà dai commenti sarcastici e graffianti di figli e nuore?" ciononostante mi scappa un "MIA" .. e già mi vedo "sputato" sul pavimento o inesorabilmente bloccato tra le "valve" della poltrona carnivora sotto gli occhi ironici del parentado.

Al rientro trovo un messaggio in segreteria telefonica: è il S.Orsola che ha un posto letto per domani; mi aspettano nel primo pomeriggio! Sono copletamente impreparato e spiazzato; ma non avevano detto un mese - mese e mezzo? Ma sono passati appena 5 giorni !!! E poi domani ho la visita ortopedica! Il primo impulso è quello di telefonare per rimandare l'intervento ... però poi penso "via il dente via il dolore!" ... freno l'impulso e rimando al mattino, si dice che la notte porta consiglio ... sicuramente questa porta poco sonno!
Chiamo il reparto e spiego i miei problemi al mio referente che si dimostra molto comprensivo e disponibile; gli andrebbe bene anche se arrivassi domani (giovedì 10 e giorno dell'intervento) prima delle 8. Mi prendo un momento di riflessione ma poi lo richiamo ed accetto per domani alle 8 (così oggi faccio in tempo anche a far la R.M. e la visita ortopedica!)

Giovedì 10 giugno  = Alle 5,30 sono già in viaggio e alle 6,35 mi presento in reparto dove mi dicono di attendere. Sono quasi le 10 quando mi "allettano" ed effettuano il prelievo e ci vorranno un paio d'ore per l'esito delle analisi! Mi sento abbastanza teso, l'incognita del nuovo tipo d'intervento ed il timore di un attacco allergico causato dal contrasto o dall'antidolorifico non mi permettono di rilassarmi; anche l'inesorabile avanzamento delle ore, che seguo sull'orologio del corridoio, non mi aiuta.
Verso le 12 mi preparano con una flebo di antibiotico e antistaminico dicendo che a breve mi chiameranno e mi avvisano che la Dott. intende intervenire senza usare il contrasto per non rischiare inutilmente, anche perchè mi ha visto una settimana fa e sa dove deve agire. Questa notizia mi toglie qualche timore ... uno!
Le lancette continuano a scorrrere lentamente e segnano le 16 quando il mio letto si avvia (con me a bordo) verso il reparto di ecografia e si parcheggia vicino alla porta della sala interventi. Quando vedo la mia infermiera le dico che non sono molto tranquillo e le chiedo di "andarci un po' pesante" con l'antidolorifico; lei mi guarda e risponde "a dir la verità sono io adesso che ho paura con te!". Le faccio un sorriso e ... "grazie, sei proprio tranquilizzante!".
Mentre l'inf. mi prepara (flebo, 4 piastre gelide su cosce e petto, cardiofrequenzimetro al dito ecc. ecc.) la Dott. espone il mio caso a due "spettatori" (chiedo inutilmente la percentuale sui biglietti!) e quando giunge al secondo attacco allergico si gira verso di me e ... " ma lo sa Arfelli che noi siamo terrorizzate con lei?" Terrorizzate loro ? ... e che dovrei dire io ???
Poi però mi tranquilizza sull'intervento, dicendo che alcuni preferiscono addirittura la termoablazione piuttosto che l'alcolizzazione, perchè comunque l'anestesia è adeguata al caso.
Cerca il punto migliore per arrivare al nodulo; spiega che vorrebbe arrivarci attraverso le costole perchè necessita di meno collaborazione da parte mia ma non tova la via e decide per l'addome. Arriva il momento dell'anestesia e l'inf. mi chiede se sono allergico alla Lidocaina (l'anestesia che usano i dentisti), ... a rieccoci! Quelle volte che ci sono andato non ho avuto problemi! Un bel respiro ... e sento l'ago entrare in profondità ma non è molto diverso dalle altre volte, la Dott. dice che è un po' alto ma la vicinanza con la vena sovraepatica non le consente di meglio. L'inf. pronuncia "Lidocaina" e un'altro nome non meglio identificato (sempre intrugli loro) e al consenso della Dott. sento altro liquido entrare in vena e quasi contemporaneamente ... un bel respiro ... ed un secondo ago entrare per via intercostale (o era sempre il primo estratto e riposizionato?!). Evidentemenrte il primo posizionamento non la soddisfaceva appieno ed ha cercato un'altra via; l'ho sempre detto io che è una perfezionista! (per fortuna).
La Dott. mi chiede come va, "bene" dico e mi accorgo che non ho più piastre ed altri accessori ... ma come ... e non ho sentito nulla ... manco mi sono accorto di essermi addormentato! "Allora Arfelli che mi dice? meglio l'alcolizzazione o la termoablazione?" Non sento alcun dolore nè fastidi "se continua così ... meglio la termoablazione" rispondo!
Domani controllo eco e se tutto OK sabato mattina a casa. Sono senza febbre e non sento assolutamente nulla di anormale, l'unico fastidio è ... starmene immobile a letto per 6 ore, ma se proprio voglio fare l'insofferente posso aggiungere la flebo di antibiotico ogni 8 ore e il digiuno forzato (da ieri sera).

Venerdì 11  = Verso le 9 arrivano i Dott. di reparto; breve "spalpognata" dell'addome e solite domande: no, niente dolore, niente febbre e tutto OK!
Per loro potrei anche andar via oggi, ma visto che la mia Dott. ha parlato di domani ... pensiamo voglia approfittarne per fare un'eco con contrasto (e verificare così anche il problema allergia), ma non mi devo preoccupare ... siamo in ospedale ... loro sono lì pronti! E certo ... però la glottide (e tutto il resto) è "roba" mia!
Spero nella chiamata in mattinata (anche per avere più assistenza in caso di ... ) ed invece mi tocca solcare profondamente il corridoio (per il mio continuo camminamento avanti-indietro) sino quasi alle 16. Vengo "ecografato" da una "collaboratrice" che ogni tanto scatta una "istantanea" del mio fegato e poi mi mette in "stand-by" in attesa della mia Dott. che al momernto stà tenendo lezione. La stanza è "condizionatamente fredda" ed io mi ricopro il pancino (diminutivo unicamente affettuoso). Dopo pochi minuti ... il silenzio; tutte le macchine si spengono a causa di un black-out (ma non sarebbe più corretto black-in ?). Passano una decinna di minuti e non sentendo la presenza di alcuno, mi rialzo ed esco nel corridoio dove trovo la moglie. Ed ecco arrivare la Dott. che mi dice di aver visto le foto e parlato con la sua collaboratrice e non avendo trovato alcuna complicanza mi dà il "via libera" per l'indomani. Non ha (nè aveva) alcuna intenzione di farmi il contrasto perchè assolutamente inutile al momento. Tra un mese R.M. ed eco contrasto (a dita incrociate!).
Tornato in reparto riferisco la cosa al Dott. referente che preparerà la lettera di dimissioni da lasciare ai colleghi in turno domattina (sabato).
Alla prova temepratura però leggo un 37,9 ... hai. hai, hai ... la vedo male! Con voce flebile lo dico al Dott. che ... straccia immediatamente le dimissioni . Effettuo la misurazione a più riprese e mi stabilizzo su un 37,4; ritento col Dott. che però rimane irremovibile, non può permettermi di andare via anche se per sole due o tre linee di alterazione, se poi succede qualcosa, sabato e domenica ci sono le guardie mediche, ecc. ecc. Se ne riparlerà lunedì mattina.
Lo sapevo ... io ci ho provato! Bene, ci aspetta un magnifico week-end ospedaliero! Fortunatamente la moglie riesce a mantenere la stanza presso la Casa Accoglienza sino a lunedì.

Sabato-Domenica 12-13  = Più di un flebo antibiotico ogni 8 ore non faccio e due giorni da "far trascorrere" in questo modo sono lunghetti. Qualche "sudoku" sull'ODS che il figlio mi ha fornito come passatempo, qualche passeggiata per i viali dell'Ospedale, e centinaia di "vasche" lungo il corridoio è tutto quello che riesco a fare.
Non ho dolori particolari e sto bene ma mi sento fiacco ed ho tutto l'addome indolenzito ... come se qualcuno avesse organizzato un incontro di pugilato interno.
Sabato sera si ripresenta la leggera alterazione (37,4) che mi fà dubitare anche sulle dimissioni di lunedì. Trascorro invece completamente sfebbrato la giornata di domenica.

Lunedì 14  = Alla richiesta dei medici se si era ripresentata la febbre, rispondo scuotendo la testa e con un lapidario "no" ... sorvolando involontariamente(!) sul 37,4 di sabato sera.
Alle 12 finiscono di riassemblare la lettera di dimissioni ridotta a puzzle venerdì: antibiotico ancora per 4 giorni e controllo il 20 luglio con eco contrasto alle 12,30 e R.M. alle 14,50.
Ce ne andiamo a pranzare all'Auchan e poi con calma ... a casa.


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