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11-13 Maggio 2011 - Ospedale S.Orsola (BO)
2 Ricoveri in Day Ospital per Alcolizzazioni



La casa famiglia alla quale ci siamo appoggiati negli altri interventi, non ha posti disponibili per questo periodo e pertanto, dopo aver valutato varie soluzioni, decido per il camper che però non può sostare in Bologna dato che il Comune ha deciso da tempo di chiudere l'unico Camper sosta che ricordavo esserci in zona stazione.
Bisogna arrivare sino a S.Lazzaro di Savena dove esiste un Ostello attrezzato e comodo agli autobus per il centro. Devo essere in reparto alle 9,15 e pertanto devo partire nel pomeriggio di martedì 10 per piazzarmi con tranquillità presso l'Ostello che, non essendoci mai stato in precedenza, potrebbe presentarmi spiacevoli sorprese.

Mercoledì 11 maggio   = Compressi per circa 1/2 ora in un autobus stracolmo di studenti, arriviamo alla fermata dell'Ospedale per le 8,30 e come giungiamo in reparto sento un paziente scandire la consueta frase "... sono in ritardo ...". Questa volta però la causa è un incidente stradale che tiene bloccata la "nostra" Dott.
Tra le Dott e le Inf che percorrono i corridoi, sento continuamente accennare ad un matrimonio avvenuto nei giorni scorsi, ma non capisco "chi" ha compiuto il "passo fatale"!.
Quando passa la Dott., molto elegante e carica di borse e bagagli, mi viene da pensare che provenga da qualche seminario. Certo che acquista ancor più splendore "in borghese"!
Vedo le mie due Inf portare un letto in sala Eco ... e mi preparo. Di lì a poco difatti sento "...Arfelli, dove sei finito?" e mi ritrovo coricato e ... "pronto all'uso". Le mie vene cominciano a "tirare indietro"; quando vedono un camice bianco, si ritirano e si mimetizzano ... "vai avanti tu, ... mi no credo, vai tu ...". Anche oggi ci vogliono due aghicannula per "stanarne" una!
Durante "l'uso" da parte delle "specializzande" mi pare di capire che "dubitano" su un'altro nodulo, che viene poi confermato dalla "Titolare" con l'utilizzo del contrasto.
Iniziano le danze: la Dott. spiega alle colleghe (ed indirettamente a me) che essendo il primo nodulo in posizione dolorosa, una volta perforata la capsula, inietterà "Lidocaina", poi scenderà nel nodulo per iniettare l'alcool (sostituito all'antidolorifico) ripetendo (almeno mi pare di capire) più volte la manovra! Ma non mi aveva detto che era "alto e facile" la volta scorsa ? La sincerità del mio "Angelo Custode" comincia a vacillare ... poi faremo i conti!
Il dolore è abbastanza forte e sento la Dott. smanettare velocemente sul mio stomaco (suppongo stia alternando lidocaina ad alcool) concedendomi attimi di tregua, ma io ho il fiato corto! Alla fine bella contenta (Lei) dice di aver immesso 10 cc di alcool ben posizionato che, se rimane in loco, potrebbero escludere il secondo intervento. E passiamo al secondo nodulo; qui non serve la lidocaina ... partiamo subito con alcool. Dopo 4 cc però si ferma perchè questo se ne va in giro e non rimane localizzato. Per oggi basta (sono le 12,15).
Recuperato un poco di fiato parto all'attacco ... "Ma non mi aveva detto che era in posizione facile?" L'immediata risposta è "ma lei E' uno facile, vero?" e si rivolge all'Ass. che subito conferma (e te pareva!) aggiungendo che in un caso sono addirittura entrati dalla schiena! Si va beh, ma non è giusto ... hanno sempre ragione loro!
Nel trasporto in "sala di lenta e lunga attesa", scopro che il matrimonio di domenica (2 giorni fa!) si riferisce alla mia InfAss. e immediatamente esco con un "Non me lo dovevi fare"!
All'ormai fatidica 1/2 ora sento arrivare sudorini freddi e salivazione premonitrice di vomio! L'infermiera mi fa mettere sul fianco e prepara un'iniezione, ma la respirazione profonda allontana piano piano il pericolo. Ho l'addome contratto e sento una fitta all'ultima costolo destra ad ogni respiro profondo come se "Rocky" mi avesse "lavorato al fegato e ai fianchi".
Lente ma inesorabili passano le ore; sono quasi le 15 quando sento dall'altra parte della tenda il mio vicino, "lavorato" un'ora prima di me, proclamare la sua fame e ricevere subito dall'Ass. l'autorizzazione a "farsi" un toast o una pasta (vuota). Immedita scatta la mia protesta : "ma come ... a me non hai mai concesso di mangiare!" - "Abbiamo ridotto l'attesa a 4 ore e la Dott vuole che si mangi prima di andar via; oggi mangi anche tu!". E difatti, alle 16, per mollarmi, mi costringe ad ingurgitare qualcosa.
La moglie mi propina un toast al prosciutto che (senza fame) fatico a deglutire. Resta il fatto che è certamente la "costrizione" più piacevole che abbia subito oggi!
Anche l'Ass. si prepara ad andarsene e mi appare con una bella camicetta bianca che ... attira inevitabilmente il mio sguardo ! Decisamente il camice non rende onore alle donne!
La fiacca non mi permette di "girovagare" e, tornati al camper, giochicchio con "Sudoku" e altre amenità del genere in attesa che arrivi il "brodino" (e con lui qualche linea di febbre).

Giovedì 12 maggio   = L'intenzione è di recarci in centro a Bologna, ma rinuncio subito dirottando ad un vicino (400-500 metri) negozio per il necessario. Anche il pomeriggio mi porta febbre e così ce ne restiamo in Ostello. Una tachipirina prima di cena e ... speriamo bene per domani, anche se sussiste la possibilità (remota) che non ci sia bisogno di altro alcol.

Venerdì 13 maggio   = Strana (ed insolita) tranquillità in reparto. Quando lo faccio notare all'Ass., incrocia le dita e spiega che nei due giorni precedenti c'è stato "il mondo"!
La Dott, informata della febbre avuta, esegue una panoramica eco e, non trovando alcuna complicanza, mi chiede se me la sento di effettuare i ritocchi. Rispondo che evidentemente speravo non ce ne fosse bisogno, ma ... visto che siamo già in posizione! Inizia con quello più facile (che comunque mi fa "cainare" leggermente) e attacca poi il "cattivo. Non sento nulla! Mi chiede ripetutamente se ho male ... niente, assolutamente nulla! Evidentemente era talmente "sbronzo" da mercoledì che non si è manco accorto di questo ulteriore alcol.
Visto il mio "dolore intercostale" chiedo se per caso è passata dalle costole, ma la Dott glissa con "... un bel respiro" che giunge quasi in stereo con un "mah!" dell'Ass.; comincio a pensare che non me la "contano" tutta! Mi rende noto però che sono uno dei suoi pazienti "più foracchiati" anche se il record è detenuto da una Signora 82enne. Ribatto che non ci tengo proprio a questo genere di Record !! Per tutta risposta mi arriva un "ma se dobbiamo arrivare agli 80 (anni) !!" Lo dicevo io che hanno sempre ragione loro !!!
Anche il post intervento è più tranquillo del precedente e riesco a dormicchiare un po'. Allo scadere delle 4 ore, toast e via libera, controllo tra un mese!
Mi lascio sfuggire che tengo cronaca degli interventi sul mio sito e subito vogliono conoscerne l'indirizzo ... d'ora in poi devo stare ancora più attento a ciò che scrivo; purtroppo il mio destino ... è obbligato a passare sempre ... tra i loro aghi!
Decido di rientrare a casa ma arrivo molto stanco e di nuovo febbricitante; spero sia dovuto a un fatto contingente e non a una debolezza dovuta a questi continui interventi.

Altro punto oscuro che non avevo considerato in precedenza! In queste due giornate mi sono beccato qualcosa come 34 (10+10 e 4+10) cc d'alcool !! Mi sono versato 35 cc d'acqua in un bicchierino ... all'anima del piccolo nodulo! Ma come caspita entrano 20 cc. in un piccolo nodulo di circa 1 cm ??? Non dovrebbe entrarci solo 1 cc (e solo se fosse vuoto) ???
Poi mi sono guardato bene la pancia e vi ho trovato una quindicina di "pizzicotti di zanzara"!
Mhmm ... sono sempre più convinto che non me la stanno raccontando tutta ... chiederò spiegazioni!


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