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06/09/08 Raduno del C.A.P. a Ferrara

Era dai tempi di Carpi che non andavo al raduno CAP; l'amico Andrea (coadiuvato da Sergio) si stà costruendo un RV e vuole recarsi al raduno per carpire qualche particolare.
Carico Giorgio ed alle 9,30 decolliamo con una foschia e una umidità tremenda. In avvicinamento sento 4 o 5 traffici che vengono gestiti in modo molto professionale da una buona torre; in un paio di occasioni (non avendoli tutti sott'occhio) chiede ai piloti una "autogestione" e molta attenzione, ma poi riprende in mano con molta calma la situazione.
Quando arriva il mio turno sono solo 2 o 3 le chiamate "in sospeso" e vengo autorizzato ad un diretto 09. Sento in cuffia che sono seguito da un traffico più veloce e per non intralciarlo decido per un atterraggio più rapido senza flap; come tocco terra sento "se liberi riesco ad atterrare", mi attacco ai freni per un attimo e mi butto fuori pista dichiarando il "libera" e vedo subito dietro il grosso (e largo) bimotore "Diamond" posare le ruote sull'asfalto. All'accoglienza veniamo forniti di un pass per circolare liberamente.
Il caldo è "tosto" e la maglietta è tutta bagnata; diamo una veloce occhiata ai 2 o 3 stand presenti e ci avviciniamo al ristorante per la prenotazione pasti. Con sorpresa (ma non troppo) scopriamo che il ristorante è chiuso! Servono il pranzo solo agli addetti ai lavori e al CAP. Alla domanda "ma se uno vuole mangiare che deve fare?" ci rispondono che ci sono panini e di chiedere comunque allo stand del CAP. Ci avviciniamo (senza tanta speranza) allo stand indicato e troviamo (ovviamente) altri piloti davanti a noi con lo stesso problema.
L'addetta del CAP interpellata dice chiaramente che non possono vendere i buoni pasto ai visitatori manco se arrivati in aereo e noi ci allontaniamo.
Assistiamo interessati ad una dimostrazione di utilizzo resine e fibre di vetro e ributtiamo un occhio ai pochi banchetti sul piazzale riparati a mala pena da uno o due ombrelloni.
Come arrivano Andrea e Sergio visioniamo accuratamente un RV-7, ma dopo un pò li abbandoniamo al caldo torrido ed umido ed alziamo le ruote per recarci al vicino "Icaro Village".
Qui troviamo ad attenderci l'affabilissimo Alberto che ci mostra l'intera struttura con tanto di laghetto e piscine. Molto bello ed accogliente e però il ristorante per i piloti funziona solo alla domenica e così veniamo indirizzati ad un altro a poche centinaia di metri. Rifiutimao l'offerta di un passaggio in auto e ci incamminiamo a piedi (decisione un pò scellerata visto il caldo e la scarsa ombreggiatura). Il cibo è buono e il conto molto contenuto; per "perdere" un pò di tempo ci facciamo accendere la televisione nella sala interna e ci guardiamo le prove di F1.
Al termine delle prove, con calma, rientriamo al campo e decolliamo verso casa dove troviamo un discreto vento al traverso ed io devo aggiungere anche questo alla lista dei miei "non perfetti" atterraggi. L'arietta è abbastanza fresca e piacevole e noi ci consentiamo un paio d'ore seduti all'ombra della vela a scambiarci le solite due stupidate in compagnia.
Un paio di piloti di passaggio per il rientro a casa, ci aggiornano poi con la notizia che un Glasair ha fatto nel primo pomeriggio una dimostrazione da panico! Un tonneaux a botte con chiusura a pochi metri da terra; pilota e presenti completamente sbiancati ed afoni!

E' un vero peccato che un raduno che ritengo di una certa importanza e che riscontra un certo interesse vista la presenza di mezzi e persone, venga così mal organizzato o peggio (non voglio crederlo) volutamente "riservato". La mia impressione è stata che si voglia limitare la partecipazione ai soli soci, tollerando con sufficienza la presenza degli altri visitatori.
Peccato, a me sembra una politica autolesionista, ma non saprei come altrimenti spiegare questo strano comportamento!



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