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Papa92 India-tresettequattrocinque
le mie prime 1000 ore con Arf

Ciao,
sono Papa92 India-tresettequattrocinque, il mio attuale condottiero Arf mi ha chiesto di raccontare la mia storia ed io ci provo; anche perchè mi ha detto di non preoccuparmi ... che pure lui ogni tanto scrive qualche stupidata!
Sono nato nel 1993; ero un neonato stupendo, il più bello fra quelli nati sino ad allora (e me lo dicevano tutti, non solo la mia mamma!).
Nel mio musetto un semplice e leggero Rotax 582 che a quei tempi era il massimo che un ulm come me potesse sognare; anche se mi annerisce un pò la pancia col suo olio 2T, stiamo molto bene insieme e non invidio affatto i giovani d'oggi che vanno in giro col 912 ostentando i loro 100 cv (e 30-40 kg in più di pancia!).

Ho trascorso 250 ore e un paio d'anni piacevoli col mio primo proprietario Giuliano (il quale mi ha portato anche in Ungheria!) ma poi, anche lui vittima del progresso, ha voluto cambiarmi con uno più veloce convincendo il suo amico Lorenzo ad adottarmi.
Nel periodo di reciproca conoscenza purtroppo abbiamo avuto un incidente (di cui io non ho alcuna colpa!) che mi ha acciaccato un po'. Avevamo in programma un viaggetto sino a Trento e proprio poco prima del viaggio qualcuno (non ricordo se Giuliano, Lorenzo o chi altro) ha pensato bene di spurgare l'impianto di raffreddamento del mio 582, dimenticando poi di stringere il bulloncino di sfiato. Giunti in prossimità di Rovereto il bulloncino non è più riuscito (malgrado i suoi sforzi) a contenere l'acqua che è schizzata fuori in una nube di vapore costringendo Giuliano ad un atterraggio d'emergenza ai bordi di un meleto; purtroppo la mia lunga ala ha sbattuto contro un melo ed io, per proteggere i miei passeggeri, ne sono uscito abbastanza acciaccato. Questo incidente ha incrinato sul nascere (oltre alle mie lamiere) i rapporti con Lorenzo, e quando sono tornato dalla degenza alla Tecnam di Napoli (dove mi hanno rimesso a nuovo), fra me e Lorenzo non correva più quel feeling necessario ad una piacevole convivenza.

Ed ecco, come la manna dal cielo, apparire un barbuto personaggio che avevo già incontrato qualche volta. A quei tempi volava con un Challanger arancione con una buffa bocca da squalo disegnata sul muso che mi divertiva molto ogni volta che lo incrociavo in volo. Il suo nome era Marco ma tutti lo chiamavano arf (a causa del suo cognome Arfelli e dal fatto che sul suo primo aeromodello a motore aveva disegnato sulla coda un allegro Pluto con la classica nuvoletta riportante il festoso "arf, arf").
Mi aveva avvicinato qualche volta e avevo avvertito una sensazione di affettuosa ammirazione mista a invidia; onestamente devo riconoscere che mi era particolarmente simpatico.
Manco a farlo apposta, aveva acquistato il Challanger proprio da Lorenzo che a sua volta l'aveva preso da Giuliano ... sembrava proprio un segno del destino!
Non aveva grandi disponibilità economiche, ma Lorenzo, che lo conosceva bene e che aveva percepito questo nostro spontaneo ed immediato feeling, fece di tutto per assecondarlo e avvalorare la nostra unione a condizione che qualche volta gli permettesse di passare qualche momento ancora con me.
Già dai primi voli di presentazione sentivo la sua mano che, se pur titubante sulla cloche, era dolce e rispettosa. Non faceva nulla che mi infastidisse e non usava mai la violenza ed io lo seguivo docilmete senza ribellarmi; anche Lorenzo (che doveva intervenire raramente sui comandi) era felice di capire che andavo in mano ad un pilota che mi avrebbe amato e coccolato.

Da quel giorno il nostro affiatamento è andato sempre crescendo; abbiamo affrontato insieme forti venti, turbolenze, dense foschie o caldi insopportabili ma sempre con reciproco rispetto e soddisfazione; quando mi carica come un cammello per i vari raid ... lo accetto anche volentieri, perchè poi alla fine ... mi diverto anch'io!
Ricordo la gioia di arf la prima volta che abbiamo superato gli Appennini (col Challanger non si era mai fidato a passarli); io avevo più esperienza di lui essendo già stato in Ungheria, ma non ho voluto ricordarglielo per non sminuire la sua soddisfazione, ed ho anzi gioito assieme a lui.
E come dimenticare quella volta che al meeting di primavera sul lago Trasimeno arrivò un temporale spaventoso che mi fece tremare come una foglia e lui, dopo aver raddoppiato i picchetti, volle starmi vicino salendo a bordo e tenendomi la cloche nella sua tranquilizzante mano finchè il temporale passò oltre senza danni.
O quell'altra volta che siamo arrivati a Policoro con un forte vento e un caldo insopportabile; nella notte arrivavano forti raffiche caldissime ed arf si è alzato un paio di volte per verificare che stessi bene e per controllare i miei ancoraggi. Alla mattina ero quasi stremato dal caldo (anche se non volevo darlo a vedere) ed ho voluto decollare ugualmente per non deludere il mio pilota; ma arf si è accorto subito che avevo la febbre alta ed ha tentato senza indugio di abbassarmela portandomi sul mare e in quota, ma non trovando un immediato riscontro ha deciso di riportarmi a terra mettendomi a riposo per l'intera giornata e rimettendomi la copertina sulle spalle. Sono cose che non si possono dimenticare!
E quel giorno che mi fece fare 35 atterraggi su 35 campi diversi ? Voleva a tutti i costi che ci aggiudicassimo il trofeo "gran calabrone" in memoria di Danio Pedrazzini (la premiazione non ebbe mai seguito e lo ritenemmo uno sgarbo a Danio); fu forse la giornata più stressante che mi sia capitata sinora, quella notte mi vennero i crampi alle gambe del carrello!

E' capitato anche che mi abbia fatto prendere qualche spavento (cercando pure di dare la colpa a me), ad esempio quando mi ha chiuso i serbatoi della benzina e il mio 582 ha smesso di girare ... o quando non ha bloccato il tappo di un serbatoio ed io non sono riuscito a trattenerlo; ma devo dire che è successo abbastanza raramente e lo perdono volentieri perchè appena si è reso conto che era stata colpa sua mi ha chiesto immediatamente scusa (e in un paio d'occasioni mi ha pure baciato sul muso ... ma non diteglielo; lo ha fatto di nascosto perchè si vergogna!).
Quando siamo in giro pensa sempre a me per primo; picchettandomi, facendomi rifornimento e mettendomi la copertina per la notte prima di aprire la sua tenda sotto la mia ala.

Dal nostro primo incontro sono passati ben dodici anni; assieme ad Arf ho girovagato più di 1000 ore per gli azzurri cieli (a dir la verità a volte erano anche grigi o neri!), ho proiettato e fatto scorrere la mia ombra su tutte le regioni italiane, ho posato le ruote su circa 200 campi e aeroporti; dopo 650 ore (in occasione del 7° anniversario) ha voluto sostituire il mio vecchio 582 con uno nuovo a testa blu ed alla fine dello stesso anno mi ha pure fatto fare un lifting alla Tecnam; recentemente (per il 12° anniversario) mi ha anche portato in Francia (a dir la verità sono io che ho portato in Francia lui, ma ... so che gli fa piacere se dico che è stato lui a portare me!).
Con lui sono diventato famoso ed ovunque atterri mi riconoscono e mi salutano con simpatia; sono finito anche tante volte sulle riviste di settore ... oddio, non so se sono famoso io per merito di arf o se è arf che è famoso per merito mio ... ma resta il fatto che se non mi portasse così spesso in giro per i cieli d'Italia non conoscerei questa notorietà.

Anzi, pensandoci bene ... sono convinto che se non fosse per quel barbone di Arf ora mi troverei abbandonato in qualche hangar (per non pensare al peggio!) pieno di polvere e ricoperto di scagazzzate (proprio così) di uccelli e con i miei cavi rosicchiati dai topi; proprio come tanti altri miei fratelli che arrugginiscono dimenticati da tutti! Rabbrividisco al pensiero!

E' triste pensare che anche la mia mamma si è dimenticata di me, in questa società consumistica che fa perdere i veri valori della vita; e sì che dovrebbe essere orgogliosa nel sapere che sono diventato famoso e che tutti mi guardano con simpatia! E' bello avere così tanta manifestazione d'amicizia dalle persone che incontro, ma mi farebbe tanto piacere ricevere anche qualche coccola dalla mia mamma! Vorrei che almeno una volta mi chiedesse come va, come mi trovo col mio compagno ... invece ormai ha fatto tanti di quei figli che non si ricorda più del suo n° 4 e pensa solo ai suoi ultimogeniti e alle future gestazioni! Cosa volete farci ... questa è la vita! Meno male che ho trovato arf, ma sono quasi certo che anche lui sia felice di aver trovato me!

Alle prossime 1000 !!!



La mia prima foto Il mio carico ... ... caricato! Il mio 1° giro con arf 35 campi in un giorno .. che fatica!
la copertina diurna amici di hangar (Fano) la copertina notturna (Boglietto) bei paesaggi friulani conoscenze importanti
notte con la PAN (Albenga) MDP 2002 ... ...che paura! cieli grigi pioggia
e nuvole aeroporti ospitali (Grazzanise) in Sicilia e in Francia ... (Gap)

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