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Vaderetrum del piRlota
"Che pilota! - di Andrea "

Sabato 11 Giugno 2005 alle 6:30 parto con l'amico Nadir, dal campo volo di Sabbioneta (MN), con destinazione S. Teodoro, in Sardegna.
Era dallo scorso anno che si progettava di fare questo volo, quindi l'entusiasmo per la partenza era al massimo, e inoltre per Nadir era la prima volta. Si parte, passaggio degli Appennini via Barberino, tutto perfetto. Prima tappa al campo Sky Sporte Europe a San Vincenzo, dove un amico pronto e gentile ci fa rifornimento.

Si riparte: isola d'Elba, Pianosa, Corsica, Bocche di Bonifacio, si allarga su 0lbia, si rientra dopo Tavolara e alla fine si atterra a San Teodoro con un buon vento, decisamente sostenuto. Non mi dilungo oltre perché non è questa la motivazione per la quale scrivo.
L'accoglienza è ottima, picchettiamo il mio Eurostar, e partiamo per il mare, dove trascorreremo un paio di giorni bellissimi

Domenica 12 Giugno, siamo pronti per partire da San Teodoro: dopo aver fatto tutti i controlli decolliamo e ci troviamo in volo con un forte vento in coda che ci permette di arrivare in continente in un batter d'occhio.
Il tempo non è dei migliori, atterriamo al campo del Gabbiano, da dove telefoniamo a Barberino e mi dicono che gli Appennini si stanno coprendo.
Voliamo allora a Valdera, facciamo rifornimento e chiediamo nuovamente informazioni meteo a Barberino e a Pavullo: le nuvole sono molto basse e sta iniziando a piovere.E' quindi sconsigliabile mettersi in volo.

A quel punto finisce il nostro viaggio: picchetto, copro il tettuccio e non avendo con me il mio solito e ben visibile copri pitot, chiudo il foro della presa d'aria con del nastro da elettricista. Ci mettiamo in attesa che da Mantova vengano a prenderci in macchina e, nel frattempo, i soci del campo volo ci fanno compagnia, ceniamo assieme e passiamo alcune ore molto piacevolmente.
Verso la mezzanotte abbiamo fatto rientro lasciando con dispiacere, ma nello stesso tempo tranquilli, il mio aeree in ottime mani.

Il sabato Successivo mi organizzo e Davide Burei gentilmente, mi offre un passaggio per Valdera dove si tiene il 1° raduno nazionale dei velivoli Evektor Eurostar.
Una volta atterrati, dopo un bellissimo volo, mi precipito a "spacchettare" il mio aereo e lo posiziono in fila con gli altri.
Nel pomeriggio viene organizzata una simpatica gara di atterraggi, con due prove disponibili a testa; mi iscrivo. La gara viene vinta dall'amico diciassettenne Stefano (socio del nostro campo di Sabbioneta).

E' il mio turno: decollo, capisco che qualcosa non funziona. Rapida occhiata agli strumenti: tutti vanno, anche l'anemometro, ma sembra segni in modo strano; al primo passaggio arrivo veloce e lungo, continuo ad avere sensazioni strane, ma al secondo atterraggio va molto meglio. Mi fermo, penso di essere stanco, agitato, avere caldo e mi dico: "Se atterri al campo di Davide Burei dove c'è una pista di 140 m e dove c'è solo un punto dove mettere le ruote e una so/a velocità da tenere per poterti fermare, mi chiedo cosa c'è che non va oggi"! Non ci penso più, la giornata continua.

È il momento di ripartire per tornare a case, faccio un giro veloce dell'aereo, salgo con un'altro amico di viaggio, cerco nella tasca laterale dell'abitacolo il fazzoletto per pulire gli occhiali, e in quel momento la mia mano tocca il rotolo di nastro adesivo e ... capisco tutto! Il pitot era ancora semichiuso e segnava in modo anomalo!

Mi do del cretino, sbatto la testa sul cruscotto e ripenso ai controlli e alla check list che sono da fare sempre, a voce alta e con calma.
Ed io sarei un pilota … ?