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06-26 Maggio 2008 - Ospedale S.Orsola (BO)
6 Ricoveri in Day Ospital per Alcolizzazioni



Giovedì 24 aprile   = Sono appena partito (manco 1 km!) per il Metting di Primavera del Trasimeno, che squilla il cellulare; a Bologna mi hanno fissato tre interventi di alcolizzazione nelle giornate del 6 - 9 e 12 maggio. Manco a farlo apposta, anche per il primo trattamento è arrivata la telefonata che stavo partendo per la Liguria!

Martedì 6 maggio   = Entro in sala trattamento verso le 10 e subito mi mettono un flebo di antidolorifico perchè, mi spiegano, sarà un pò doloroso. Chiedo "quanto doloroso" e mi rispondono che fanno il trattamento anche a vecchiette di 80-90 anni e che lo sopportano bene; è come buttare alcool su una ferita, brucia molto ma poi passa. La dott. esegue un primo controllo con l'eco e conferma di dover intervenire su almeno 4 noduletti e su quello più grosso già trattato; il trattamento consiste nell'inserire un lungo ago (15-20 cm) sino al nodulo e quindi iniettare alcool puro (95%). Ribatto immediatamente che non mi sembra corrretto nè etico proibirmi per 20 anni anche solo di "annusare" alcool (birra compresa) e poi iniettarlo puro direttamente nel fegato! La dott. si difende semplicemente dicendo che dovrei sapere che i dottori sono personaggi strani! Beh, sì, lo sapevo, e però non si fa così, non è giusto!
Una volta che la dott. ha trovato il giusto posizionamento con la sonda, devo fare un profondo respiro e rimanere in apnea evitando ogni movimento o contrazione!
L'inserimento dell'ago è a volte fastidioso (non sempre) ma non doloroso, quello che invece disturba di più è l'alcool iniettato, ma anche questo non sempre e non sempre uguale.
Personalmente non ho provato bruciore, ma un "peso/crampo" alla bocca dello stomaco, quasi come nella chemioembolizzazione; qualcosa che, a volte, toglie letteralmente il fiato.
Finito il primo, passiamo al secondo. In questa zona evidentemente la capsula di protezione del fegato è più spessa o resistente perchè sento distintamente (un pò fastidioso) quando viene bucata e in due occasioni addirittura l'ago viene deviato dalla sua giusta traiettoria e la dott. deve ricominciare da capo ( ... un profondo respiro ... trattenga il fiato ... fermo, fermo ... bravo, ecc. ecc.). Due, alla fine, i noduli trattati al V ed VIII segmento con, rispettivamente, 2 e 3 cc. di alcool ma l'ultimo "spruzzo" mi ha lasciato decisamente col fiato corto; d'altro canto si è sempre saputo che è l'ultimo bicchiere quello che fa male, non è una novità. Dolore ... sì un pò, ma passa quasi subito, rimane più a lungo invece la mancanza di respiro.
Al prossimo appuntamento la Dott. tratterà la recidiva del primo nodulo chemioembolizzato, ma per far questo deve parlare con la collega che mi ha trattato in angiografia.

La barella viene portata in una saletta adiacente ed io devo "scivolare" lentamente su uno dei due lettini presenti e lì rimanere coricato per 6 ore. Stò bene ma dopo una mezzoretta ricomincio a sentire il peso allo stomaco, le mani mi si "informicolano" leggermente (ogni tanto devo aprirle e chiuderle), sento un pò di sudorazione e il respiro si fà via via più affannoso; mi sento debolissimo e penso ad un calo di pressione ma faccio cenno di no alla richiesta della moglie di chiamare l'infermiera. Rimango tranquillo cercando di respirare più profondamente, trascorsi 15-20 minuti (penso) pian piano torno normale (per quel che mi è possibile) e allo scadere della 6a ora mi avvio al parcheggio. Fine del primo round.

Venerdì 9 maggio   = Verso le 10,30 è il mio turno; flebo di "contramal" e inizio del "party". Trattato con 2 cc un nodulo al V segm., la Dott. sposta il suo interesse su un secondo ma dopo due tentativi non riusciti decide di rimandare alla prossima utilizzando una sonda diversa. Le 6 ore d'attesa trascorrono senza nessuna reazione degna di nota.
Sulla via del rientro però un'altra tegola "in da capa". Una delle nuore (ambedue incinta!) ha perso il bimbo! Proprio un bel periodo di merda (spero mi si passi la parola) !!!

Lunedì 12 maggio   = 3° trattamento della serie su due noduli (uno forse ritoccato) del V segmento con 4 + 4 cc. utilizzando una sonda diversa (mi par di aver capito più precisa e con una angolazione di lavoro non raggiungibile con l'altra). Per trattare la recidiva del 1° devono parlare con la collega ... ma non l'avevo già sentito? Viene incaricata la "mia Dott. P.R."
Un leggero malessere dopo mezz'ora ma molto più lieve rispetto alla prima seduta, poi tutto tranquillo sino al rientro.

Giovedì 15 maggio   = Le Dott. hanno colloquiato! Il protocollo (ricordate la sperimentazione?) prevede che l'eventuale "ritocco" ad un nodulo già trattato venga effettuato con lo stesso sistema iniziale, il che vorrebbe dire rifare una chemioembolizzazione; la Dott. di angiografia è già pronta per attivarsi con due anestesiste in sala e per un eventuale anestesia totale. La "mia" Dott. (la barista con licenza di superalcoolici) garantisce lo stesso risultato anche con i suoi mezzi, pur ammettendo che con la angio sono in grado di vedere meglio la presenza di altri noduli; cosa che, dico subito, non è vera non avendo riconosciuto l'altra volta quelli che mi stà trattando ora. Dobbiamo (per meglio dire, devo) decidere il da farsi: rifare una chemio con i rischi annessi e connessi e rimanere in "protocollo" o uscirne e continuare le "alcolizz." meno pericolose ma ugualmente efficaci ? Non mi è mai piaciuto prendere decisioni sui dui piedi, ma visto che sono coricato e non sui due piedi (che vaccata!), tiro mentalmente la monetina e opto per la "ciucalizzazione" abbandonando la sperimentazione.
Dall'espressione delle mie due Dott. sono convinto di aver interpretato anche il loro pensiero, ma loro non si pronunciano. La P.R. prende nota, saluta e se ne va.

Bene, allora adesso pensiamo al "recidivo" del VI segmento che si "cucca" un bicchierino da 6 cc di alcool (lui può, io no ... e continuo a non capire!).
Le 6 ore trascorrono lente ma senza problemi, la moglie dice che in stanza c'è (come le altre volte) un forte odore di alcol. Ma è mai possibile che debba essere un alcoolizzato astemio ?
Mi "ruga" assai "alitare" alcool senza averlo precedentemente degustato! Come dire ... portarsi a letto miss italia quando sei in uno stato di sonnambulismo! Ma è giustizia questa ?

Mercoledì 21 maggio   = L'appuntamento era per il 19 ma non avendo ancora smaltito la precedente ubriacatura ... no, in verità è che mi sono preso anche un bel raffreddore con febbre e tosse e quindi è stata rinviata la seduta ad oggi (Perchè poi si chiama "seduta" se sono sempre coricato ? Mah, le solite domande senza risposta!)
Sento la sonda cercare sul fianco, sopra le costole! Ma non vorrà mica passare da lì ?! Ebbene sì, capisco che vuole proprio passare da lì. Ago da 3 fori 20 cm; faccio un profondo respiro ma ... no, questa volta fuori tutto il fiato ... trattenga il respiro (nà parola trattenere il respiro con i polmoni vuoti !!!) ... fermo, mi raccomando fermo ... bravo ... può respirare. Questo lo dice lei, ma io sono col respiro corto, sento l'ago dentro (non fa male, ma lo sento) e ad ogni "sorso" d'alcol il respiro si accorcia. Mi chiede se ho male, rispondo che ... sì, ... no, ... insomma più che male è proprio che toglie il fiato! Aspetta un pò ed al mio via altro "cicchetto". Alla fine la recidiva "bestia" si è ciucciata altri 10 cc. di alcool puro !!!
Anche oggi le 6 ore trascorrono lente ma tranquille; sulla via del rientro, per la prima volta, ci fermiamo per un gelato gigante (precedentemente autorizzato (o quasi) dall'infermiera).

Lunedì 26 maggio   = Eco(color)doppler di controllo; la Dott. sembra abbastanza soddisfatta dei suoi "cocktail", ma preferisce ritoccare con altri 2 + 2 cc, due noduli del VI segm. che a suo parere non erano sufficientemente "ciucchi". Mi chiede come va; ... cosa devo rispondere ... dico che mi sento come un pagliolo usato in una gara di tiro con l'arco !
Con oggi si conclude (hic!) questo ciclo; tra un mese una risonanza e un ecodoppler per fare il punto della situazione .
ps = mi sono portato appresso un etilometro, così ... tanto per curiosità! Ebbene, soffiando nello strumento mezz'ora dopo il trattamento, ho letto un valore di 0,18 g/l. Mi sa che se provavo con i 10cc di mercoledì andava in allarme! E, sempre per curiosità, in questo trattamento ho annaffiato il mio fegato con 35 cc. (dico trentacinque!) di alcool puro !!!


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