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17-19 Giugno 2013 - Ospedale S.Orsola (BO)
Ricovero per Termoablazione (seconda)



Il programma prevede lunedì (tra le 7.30 e le 8.30) analisi e martedì l'intervento. Non volendo fare alzataccie preferisco avviarmi in camper con molta calma domenica e piazzarmi al campeggino/ostello di S.Lazzaro di Savena già sperimentato favorevolmente per gli ultimi due interventi di alcolizzazione.

Lunedì 17 giugno  = Prendiamo la corriera delle 7 ed alle 7,30 siamo già al 3° piano del rep. 2 al Malpighi dove vengo allettato poco dopo in una camera a 6 (ma con 5) letti.
Iniziamo maluccio con la vicecaposala che non trova la vena; o meglio la trova ma alla fine del prelievo si spezza e deve provare altrove. Secondo buco con ago che ruota in tutte le direzioni ... ma il sangue non esce! Rinuncia e manda una collega che individua la "tubatura" giusta e mi piazza l'agocannula. Poco dopo il mio torace viene risucchiato in più parti dalle ventose dell'ECG, mostrando parecchi "bolli coreografici". Le analisi dicono che le mie piastrine (450.000) sono sotto il minimo consentito (500.000) e pertanto dovrò affrontare anche una trasfusione ... che mancava alla mia collezione. Lo diceva la Dott. che non mi faccio mancare proprio nulla!
I compagni "di sventura" sono simpatici e la cosa aiuta a far trascorrere più piacevolmente (e quindi anche più velocemente) il tempo tra una flebo e l'altra.

Martedì 18   = Verso le 9,30 arriva la sacca con le piastrine ed io mi alletto (voce del verbo "mettersi a letto" non del verbo "godere"!) buttando subito l'occhio (ma in modo discreto) al gruppo e fattore. L'infermiere mi chiede se ho fatto altre trasfusioni e al mio diniego mi dice di chiamarlo subito se sento prurito o vedo arrossamenti. Annuisco e sposto il braccio sinistro (a mano aperta) verso di me, come a voler controllare l'ago, ma il vero scopo è coprire la mano destra che si stà portando al basso ventre!

Tutto procede regolarmente ed alle 10,30, attraverso vie sotterranee, sono al padiglione 5 del S.Orsola con lettera A in mano. Entro in sala poco dopo le 11 e l'inf. mi prepara "collegandomi" ad una sacca di flebo, ad un "cardiopulsossigenofrequenzimetro" e a qualche altra diavoleria elettronica ... speriamo non arrivi un fulmine!
Rimango in attesa una buona mezzora ed ho tempo di sentire (e leggere) che il mio battito è compreso tra 66 e 72; anche pensando a quello che mi stà aspettando non va oltre.

Si apre la porta e la mia Dott. si scusa per il ritardo; è andata a vedere a che ora deve partire domani per recarsi in Norvegia come Docente per un corso di preparazione!
Iniziando il controllo mi chiede da quanto ci "conosciamo" e quando le dico da 5-6 ani risponde con un: "pensi che sarebbe da 5 anni che non avrebbe più il suo fegato!".
Dico che non abbiamo la controprova e non possiamo sapere come sarebbe andata nè come andrà a finire, ma io non sono pentito della scelta fatta. Lei ribatte che, fosse stata nei miei panni, avrebbe fatto la stessa scelta perchè, anche fosse andato tutto bene, sicuramente la mia qualità di vita non sarebbe stata la stessa e che ha visto persone speranzose e fiduciose chiamate per il trapianto e rimandate a casa affrante e disilluse per fegato non idoneo o non compatibile. Un'eperienza che Lei ritiene devastante!
Aggiungo che per me è devastante anche l'attesa con la valigia in mano, in attesa di uno squillo che può arrivare in un qualsiasi momento di una qualsiasi giornata o nottata!

Liquido di contrasto per identificare esattamente il punto da "cuocere" e ... ultimi preparativi. Noto con una certa soddisfazione che il frequenzimetro non si accorge di nulla.
Sono rilassato e tranquillo; ben diverso dalla prima volta, quando il "Bip" era diventato quasi una nota fissa! Conoscere quello a cui si va incontro fa la differenza.
Ago da 2 x 20 ... "Fermo così" ... e l'ago penetra tutto quello che deve penetrare! Sento l'Inf che chiede "lo addormento?" ... e poco dopo (?!) chiedermi "tutto bene ?"
Comincio anch'io a pensare che forse ... tutto sommato ... è preferibile la termo all'alcolizzazione! Forse qualche rischio in più, ma alla fine è certamente meno dolorosa!
Sono da poco scoccate le 13 quando il letto viene parcheggiato nella sala "trattati" da dove, un paio d'ore dopo, vengo prelevato da una barella che mi riporta al Malpighi.
Un po laborioso il doppio "travaso"; molto meglio quando i due reparti erano adiacenti e si "viaggiava" su un'unico letto senza "cambio del treno". Ma al momento è così!
Altre 4 ore di immobilità trascorrono tra un pisolino, due chiacchere e le solite flebo di antibiotico e idratante (da 1,5 litri). Non doloro e non ho febbre ... so' 'na roccia!

Mercoledì 19  = Altro buco per prelievo e alle 8,30 rieccomi al S.Orsola. Inf e Dott. hanno anticipato l'arrivo e sono già al lavoro per eseguire biopsie e controlli prima che la Dott. se ne vada a prendere l'aereo per la Norvegia. Entro in sala che sono quasi le 10,30 e la trovo indaffaratissima a scrivere referti e a dare istruzioni per il mio controllo. Mi saluta e se ne va un po' dubbiosa dal fatto che non sa ancora in che albergo dovrà recarsi! Arriva la sostituta che mi controlla accuratamente e dopo il contrasto mi congeda dicendo tutto OK. Rientro in reparto e poco dopo arriva il Dott. che mi dice che, se le analisi del mattino vanno bene, domani mi manda a casa. Chiedo quando arrivano le analisi e nel risponedrmi "nel primo pomeriggio" mi guarda e capisce. "Perchè, sarebbe disposto ad andar via oggi?" rispondo con una smorfia e un"...sono in camper..." - "Affare fatto, abbiamo bisogno di letti in questo reparto!". Le analisi vanno bene, non ho febbre e l'eco ha rilevato solo una leggera formazione di liquido che dovrebbe riassorbirsi a breve. E così alle 16,30 eccomi con antibiotico per 4 giorni, diuretico (che facilita l'eliminazione del liquido formatosi) per 15 giorni e foglio di via.

Fuori il caldo è opprimente (44-45°) ma sotto gli "onnipresenti" portici tra l'ombra e una discreta arietta si sta "micamale" e ci concediamo una breve passeggiata (con gelato).
Nel bus che ci riporta all'Ostello di S.Lazzaro però, mi sento un po' febbricitante ed in camper mi ritrovo con una temperatura "ascellare" di 38°.
Il termometro ambientale invece segna 39° ma è sufficiente aprire tutte le finestre e gli "abbaini" per farla scendere poco dopo ad un più accettabile 34-35° (e ben ventilato!).

Giovedi-Venerdì 20-21  = La mia temperatura è scesa a 37.3, la notte è stata fresca, Mantova è torrida ... ma chi me lo fa fare? Pago un'altra giornata al campeggio e me ne vado a girare per i freschi portici Bolognesi! Arrivati in Piazza Grande (Maggiore) cerco la casa del piccolo ma grandissimo Lucio Dalla e ne fotografo il campanello con la scritta "Domenico Sputo". Un negozio vicino gli ha dedicato una vetrina e canticchiando la sua canzone "Erotico Stomp" penso che, tutto sommato, ha fatto una bella morte.
Uno "sciopone" al mattino, contento di come era andato il concerto della sera precedente nella tournè in Svizzera; mentre faceva praticamente quello che più amava!

Rientriamo in camper nel tardo pomeriggio e, avendo lasciato i finestrelli aperti, troviamo un ambiente vivibilissimo, ombreggiato e ventilato, quasi quasi ...
Ma no dai ... domani torniamo a casa. E tra un mese eco di controllo!


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