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30 Maggio 2017 - Visita Oncologica per chemioterapia.


Dopo varie telefonate per cercare di parlare con l'epatologa e conoscere la decisione presa, riusciamo finalmente nell'intento. La responsabile della radiologia non ritiene opportuno eseguire TACE per l'alto rischio di complicazioni dovuto alla vastità della zona da trattare. Si pensa quindi di farmi fare un ciclo di chemio per bocca, che dovrebbe controllare e ridurre gli attuali noduli; a tale scopo è stata fissata una visita oncologica.

Martedì 30 maggio = Reparto 11 Malpighi. L'oncologo (di assai poche parole), dopo aver letto la mia "storia" mi riconosce "idoneo" al trattamento standar (Sorafenib Nexavar) informandomi subito che questo però ha diversi effetti collaterali e non riduce o elimina gli attuali noduli riuscendo solo eventualmente a stabilizzare la situazione attuale. Consiste in due pillole da prendere al mattino e due alla sera con controlli del sangue ogni 15 giorni e visita ogni mese.
Chiedo l'eventuale durata del trattamento: "sino a quando gli esami e/o il fisico riescono a sopportarla"
Chiedo quali sono gli effetti collaterali: astenia - ipertensione - sindrome mano+piedi - diarrea - alopecia - disordine funzione tiroidea - alterazione esami ematici - ecc.
Chiedo i benefici (statisticamente): 60 % stabilizza la situazione - 1-2 % migliora / guarisce.
Chiedo alternative: esiste altra cura pari risultati ma meno pesante, però ... la possono prescrivere solo a chi ha già eseguito quella standard (è la procedura !!!).
Il medicinale verrà inviato direttamente alla farmacia dell'ospedale di Mantova fra circa una settimana. Analisi del sangue il 20/6 e controllo il 27/6. Devo però dire in epatologia che chiudano la pratica aperta per l'antivirale altrimenti non riescono ad aprire quella per la chemio.

Sono alquanto confuso e per niente convinto. Mi reco in epatologia e riesco a parlare col dot. per far chiudere la pratica ed esternare le mie titubanze; ne parlerà con l'epatologa che mi ha prescritto la visita e la dott. che mi ha sempre fatto i trattamenti percutanei.

Nel pomeriggio passo in ecografia e, con molta fortuna, trovo la "mia" dott. in studio che mi concede subito parte del suo preziosissimo tempo. Ha visionato la RM che effettivamente rivela nuovi noduli, ma Lei continuerebbe a trattarli in termoablazione; per la chemioterapia ... devo decidere io ... ma pensandoci bene!
In ogni caso contatterà l'epatologa per farmi mettere in lista d'attesa per la termoablazione.

Passo tutto il resto della giornata (e parte della nottata) a parlare con i familiari e a "rovistare" in rete per trovare notizie e testimonianze sulla terapia che dovrei iniziare.

Mercoledì 31 maggio = Sono circa le 10,30 quando chiamo in radiologia e chiedo di sospendere la pratica di richiesta per il "Sorafenib".
Passi un ciclo (se pur pesante e lungo) con buone prospettiva di miglioramento o guarigione, ma star male (e da quel che si legge star male parecchio con rischio anche di complicazioni varie), per un 60% di probabilità di stabilizzare la sitiuazione (fintantochè continui la terapia) ... beh, non me la sento proprio .
Io, per quanto riguarda me, ritengo che la qualità di vita sia più importante della vita stessa.