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25/08/11 Volo d'altri tempi sullo Stearman

Erano anni che ricevevo da Abu-Dhabi foto (poche in verità ... 4 o 5 in tutto) di T7 e Stearman da pubblicare sulla mia "Tana" da un certo Paolo (che poi scoprii essere il fratello del conosciuto Luca). L'ultima, quella dello Stearman, annunciava anche la prossima venuta a Mantova ma io, una volta messe in rete ... avevo dimenticato (niente di nuovo!).
Qualche giorno fa, dopo una lunga assenza, arrivo sul campo e trovo un personaggio che mi si avvicina salutandomi "ciao arf"! Rimango una attimo spiazzato ... i lineamenti mi ricordano qualcuno ... ma ..."sono Paolo, quello delle foto ... il fratello di Luca, " e allora il mio unico neurone si accende e si collega ai fatti di questa terra.
Il suo Boeing Stearman PT-17 del 1942 motorizzato Continetal W-670-5 220 HP è ora di base a Mantova dopo la restaurazione a Eslov (ESME) Svezia e Paolo mi accompagna nel suo nuovo hangar. Un vero spettacolo! Il "bestione" (non lo facevo così imponente!) è stato "tirato a nuovo" in modo impeccabile e mostra tutta la sua bellezza in ogni particolare.
Il possente motore mette orgogliosamente in bella mostra i suoi 7 cilindri e la lunga bipala in legno costringe il carrello a tenere ben alto il muso sulle sue robuste gambe.
Paolo vede la gocciolina che scende dal mio labbro inferiore e subito me la asciuga con un "dopo tutte le foto che ti ho mandato, un volo è il minimo che ti posso offrire!"

Qualche giorno dopo ci reincontriamo sul campo e mi sento dire "giovedì è il tuo giorno ... sei libero ?" Stà per scapparmi un "Cerrrto che sono libero e se non lo fossi ... lo sarei " ma non voglio proprio vendermi così spudoratamente e rispondo "Penso di si ... vedrò di esserci!"
E giovedi verso le 17 così, quasi per caso, arrivo sul campo. Lo Stearman è al parcheggio e Luca lo sta rifornendo; io, con passo noncurante, mi avvicino e scatto qualche foto (casualmente avevo con me la fotocamera!). Paolo mi avvisa che deve fare un volo con una ragazza poi, in attesa che arrivino dei suoi amici, farebbe fare un volo anche a me.
Mentre è in volo con la ragazza ecco arrivare "gli amici" e riconosco subito Sergio ... noto acrobata milanese. La cosa mi preoccupa un pò ... onestamente speravo arrivassero quando ero già in volo io e poi ... questi sono personaggi importanti. Assistiamo all'impeccabile atterraggio e, come d'accordo, mi avvicino per aiutare la passeggera a scendere.
Paolo non spegne il motore e mi dice di salire; io (con le dita incrociate dietro la schiena) rispondo che se deve "fare" con i suoi amici non si faccia scrupoli ... faremo un'altra volta (e le dita passano da "incrociate" a "indicemignolo stesi e pollicemedioanulare piegati" ... che bastardo!) ma lui mi dice che loro avranno tutto il tempo di volare dopo.

Attaccarsi alle due robustissime maniglie ricavate dal legno del bordo d'uscita dell'ala superiore per entrare in fusoliera è già una goduria unica, indossare poi il classico caschetto con gli immancabili occhialoni (ambedue necessariamente originali) è una operazione che mi riporta ai tempi di Lindemberg e del "Barone rosso" ... e mi fa sentire un tantino ... "Snoopy".
Allineati al decollo vedo davanti a me solo il possente muso e alcune teste del Continental e penso a Paolo che è dietro di me, più basso e si trova davanti anche la mia testa (magari vuota ma non trasparente); un decollo inesorabilmente "alla cieca" e che richiede (lo sento) decise ma misurate "spedalate" di deriva.
Così come mi è parso "nervosetto" a terra, lo sento "pacioccone" in volo, coi suoi movimenti lenti ed aggraziati. Nella postazione anteriore il vento accarezza il viso senza creare il minimo disturbo e ci si trova immediatamente in sintonia con l'aereo e col suo modo di volare ... senza fretta e "facenti parte" dell'ambiente.
Ci presentiamo all'attterraggio abbastanza "derapati" per poter tenere in vista la pista che altrimenti sarebbe invisibile ed una volta a terra risento le spedalate che Paolo è costretto a fare per tenerlo dritto. Assisto ai vari voli degli amici e quando questi se ne ripartono (a rischio effemeridi) colgo un ... "Arf, ci facciamo un volo al tramonto?"
Mi vedo costretto al sacrifico ... ed eccoci di nuovo in aria per un secondo ed ancor più esaltante volo col sole che sorridendomi scende lentamente all'orizzonte.

Ho sempre visto negli occhi dei "biplanisti" una luce diversa da quella degli altri piloti ... beh, penso di aver avuto anch'io la stessa luce nei miei occhi quel giorno!
Grazie Paolo, una esperienza bellissima con un fantastico volo ... d'altri tempi.



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