E' una bella mattina di Luglio, quella del 22, all'Aviosuperficie di S.Silvestro di Mantova e sono le nove quando arrivo e trovo l'amico Marco Arfelli intento a rifornire il P92-Rosso, il caldo si fa già sentire. In hangar leggo 32°C quando mi affretto a portare allo scoperto l'Eurostar, già rifornito e controllato per bene la sera prima.
Come da accordi precedenti chiamo telefonicamente Asiago Aeroporto per le ultime condimeteo e l'autorizzazione all'avvicinamento, CAVOK risponde l'operatore, che conferma l'autorizzazione per oggi, a me ad al buon Marco.
Felici avviamo i motori e dopo i soliti 5 minuti per me di riscaldamento olio, si parte, rotta diretta, alternato Thiene.
Livelliamo subito a 1000 ft, la quota fa sempre bene e si costeggia la città, sempre bella, abbracciata dai suoi laghi. La giornata è splendida, niente nuvole, visibilità come solo pochi giorni all'anno dalle nostre parti, l'arco alpino è tutto lì per noi, poi un pò di vento contro , come sempre.
Marco fa l'andatura, davanti a me, il suo 582 se la cava degnamente, mentre lo seguo sistemo alla meglio le tendine parasole, l'ala bassa sarà carina, ma in quanto a sole non c'è scampo, ce n'è per tutti!
Un controllo alle fidate carte e la riga tracciata a matita la sera precedente mi dice che dovremmo essere sull'Adige tra poco; a parte San Gipiesse a bordo quella linea mi rassicura, intanto che controllo la magnetica del momento, qualora l'elettronica o i satelliti non vogliano collaborare.
Passato il fiume cominciamo a salire progressivamente, stimiamo di arrivare sull'altopiano a 5000 ft. Con questa visibilità a metà strada già si indovina l'altopiano dei 7 Comuni, lo spettacolo è notevole, il volo è liscio e dolcemente ci avviciniamo alla conca. Imponente e maestoso si scorge il sacrario eretto per accogliere oltre 52.000 caduti della prima guerra mondiale. Per chi giunge in volo è questo un punto significativo, avvicinandolo si intravede la pista, grigia, più in basso, verso nord.
Chiamo quindi la torre, per allenamento azzardo il contatto in inglese, l'operatore è perfetto, pista in uso 08 e sottovento nord, sono obbligatori, passo numero uno e Marco si accoda restando in ascolto.
Le piste sono due da 1100 metri, erba ed asfalto, il dislivello è del 2% a salire, autorizzati all'asfalto tocchiamo senza alcun problema, la salita è impercettibile, per i nostri apparecchi. Il largo piazzale è più alto della pista e con un pò di motore saliamo al parcheggio. Scendiamo visibilmente soddisfatti ed incontriamo per i saluti di rito il Direttore Geom. Mario Martello e gli operatori alla torre.
Durante il nostro avvicinamento il gruppo degli alianti si è fermato ed ora riprende con due traini al lavoro.
Decidiamo di raggiungere il paese, a piedi la passeggiata non è lunga, è domenica e le vie del centro pullulano di turisti, i nostri passeggeri, signore, mostrano di gradire la gita. Obbligatoriamente ci tratteniamo a pranzare con le specialità del luogo, il clima mite e l'aria fresca ci farebbero restare, ma abbiamo un appuntamento con altri amici, giù, a Piazzola sul Brenta, quindi verso le quattro si parte.
Dopo le formalità d'uso, esiste un pedaggio ridotto ai minimi termini, salutiamo il Direttore e ci auguriamo che lo sforzo di apertura di questa perla di Aeroporto alpino, da parte sua e del Presidente Franco Bissaro, possano farlo conoscere, nei limiti assoluti delle regole, ad un pubblico più vasto che comprenda anche il mondo ULM.
Dopo il decollo, facilitato dalla leggera discesa, si fa quota per scollinare verso Piazzola, come al mattino l'aria in pianura era limpida, così ora la foschia nasconde i contorni in lontananza. Arriviamo in breve, dal monte al piano; come si perde quota la temperatura aumenta fino ad essere sfacciata, quando si mettono i piedi a terra.
L'Eurofox di Franco è parcheggiato, con i suoi colori sgargianti e speciale livrea, nei pressi della piscina, da lì all'acqua il salto è breve e comprendiamo, infatti ecco che sbuca, in tenuta da bagno, lui e la"morosa".
Aspettiamo un bel pò prima di ripartire, tornare a Mantova con questo caldo non convince nessuno. Dopo aver aeronauticamente discusso su argomenti che non portano da nessuna parte, Marco propone di concludere la giornata con un risotto in quel di Mantova, lui sa dove, la mozione è approvata all'unanimità.
Il ritorno è dei soliti, senza scosse, sole negli occhi e foschia alla grande. All'atterraggio ci accoglie afa ed umidità come non mai e pensare che ad Asiago........ e con questi freschi ricordi vuotiamo piatti e bottiglie.
Abbiamo fatto tardi, arrivederci a tutti ed alla prossima!