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La "TANA" di ARF          by Arf
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Vaderetrum del piRlota
"Pierino e i militari - di ....." |
Dopo aver letto questo raccontino, ho preso la decisione (probabilmente non condivisa dall'autore) di .. far rientrare di diritto (la prima parte), in questa mia raccolta.
Tra "Pierini" ci si intende, specie se ci si incontra in qualche occasione speciale, specie se si condivide (con il dovuto giudizio, unicamente al fine di debellare quei pochi radicali liberi che ancora hanno sufficiente pelo sullo stomaco per albergare in noi...) un mezzo bicchiere di Morellino di Scansano. Si parla del più e del meno ma l'argomento è sempre quello: il volo.
E questa volta l'argomento è sfizioso: "pierino cresciutello" mi parla di militari:
L'Appennino lo sai, è a volte una bestia dura. E "quella volta", una domenica, era particolarmente impegnativo con una copertura che ti obbligava a volare sopra, senza contatto con il terreno, copertura che sembrava non avere fine. Sai, se mi trovo sull'Airbus ho pochi problemi: imposto, verifico, contròllo, e via. Ma con il mio biposto acrobatica la cosa era piuttosto impegnativa, dato che accanto c'era mia moglie. Sta di fatto che a traversata ormai fatta (il GPS lo indicava chiaramente) vedo uno squarcio nelle nubi in cui l'aereo entrava giusto giusto, e sotto il suolo ben visibile, chiaro e pulito. Nessun dubbio, marco una perfetta verticale e giù in picchiata come un falco sino a che... mi trovo davanti alcune migliaia di persone! Sono disorientato per una frazione di secondo e poi ricordo improvvisamente che oggi è domenica, e che al Mugello c'è il motomondiale. lo sono entrato sulla verticale perfetta del circuito, di fronte ho le tribune stracolme ed intorno a me alcuni elicotteri che ronzano quasi fermi in cielo. È un attimo ed in radio si scatenano gli urli: "Aereo non identificato, siete in zona proibita, è vietato, assolutamente vietato il sorvolo del circuito". Un attimo di perplessità e quindi decido: viro di coltello a 90° perfetti, in modo che la livrea mimetica militare e le coccarde siano ben visibili, e rispondo in radio con voce calma e professionale: "Velivolo monomotore in missione militare sullo zona del Mugello abbandono l'area". Silenzio. Poi ancora silenzio. Ancora tutti zitti ed il circuito è ormai alle spalle, la visibilità buona, il campo 40 minuti in prua. È andata.
Ma la soddisfazione più grande è stata qualche tempo prima sui cieli dell'Umbria, un giorno feriale: volavo tranquillo quando un'ombra triangolare mi copre interamente: è un Tornado che è passato ad apertura alare massima e al minimo della velocità, e cerca di capire che aereo sia quello di quel "collega" che vola così piano. Accelero al massimo, ma lui è costretto a dare manetta ed andare via. Aspetto l'altro, viaggiano sempre in coppia, e resto sempre al massimo della velocità con la manetta a battuta. Eccolo, lo vedo da sinistra che si avvicina. Il pilota guarda, magari da lontano avrà pensato ad un SIAI 208, ma adesso... anche lui si starà chiedendo chi diavolo sia "quello lì". È il momento, siamo affiancati, alla giusta distanza, fra un attimo mi supera. Ci guardiamo, un cenno e tiro un tonneau più svelto che posso. Il Tornado accelera, alza il muso e mi saluta con un tonneau impeccabile. Immagino a Ghedi, una volta atterrati le discussioni...".
Eh già, i militari sono piloti assolutamente professionali e preparati, ma soprattutto piloti, gente come noi, con la stessa passione per l'aria. E facendo queste considerazioni ci incamminiamo verso la pista e ci guardiamo con quell'aria furba che vuoi dire nulla e sottintende tutto. "Si va a digerire?" "Si va".
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