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Vaderetrum del piRlota
"Ecco cosa mi è capitato ... - di Claudio"



Ecco un esempio si "saccenza" punito (a poco prezzo) che mi è capitato recentemente.
Le condizioni al contorno: tre mesi di fermo scuola causa neve, molti allievi desiderosi di volare, 10 nodi di vento al traverso, pista bagnata dalle piogge del giorno precedente.
Decido che si possono regolarmente svolgere i voli scuola. Decollo con un allievo, ma dopo i primi dieci minuti di volo mi rendo conto che c'è troppa turbolenza per far imparare qualcosa all'allievo ed in ascolto sulla frequenza della Torre di Linate sento "vento di 15 nodi con raffiche di 25 con Wind Shear in corto finale".

E' meglio interrompere la lezione e mi porto in base con la solita tanquillità, sicuro che sarà un atterraggio come tanti altri già fatti. Soli 15° di flap visto il forte traverso (ben diverso ai 10 nodi trovati in decollo) e mi rendo conto di essere un po' al limite con la velocità un po' alta. Penso comunque che sarà buona regola mantenermi veloce per controllare le raffiche che aumentano in finale con l'abbassamento della quota. Il controllo in finale è impegnativo, ma mantengo l'aereo perfettamente allineato, peccato che la mia velocità anemometrica sia decisamente elevata. Buon controllo, buon tocco a 2 m. dall'asse pista, dove l'erba è più alta e bagnata. Inizio a frenare, ma verso la fine dei 460 m. che ho rapidamente bruciato, mi rendo conto di essere lungo. La riattaccata è esclusa da sempre, viste le piante in fondo pista, cerco di prendere il raccordo di uscita, ormai siamo quasi fermi ... peccato che sia leggermente in salita e con il mezzo caricato in avanti dalla frenata mi si rompe il carrello anteriore.

Conclusione: l'errore più influente credo sia stata la certezza di poter portare a termine felicemente qualsiasi atterraggio, abbassando la soglia di attenzione sulla velocità di avvicinamento finale. Ora i cocci sono miei, in particolare si è rotta la mia "invulnerabilità".

Per completare i fatti: la pista scelta per l'atterraggio era la 34 e a Linate (a 12 km da noi) all'ora del mio crash avevano 27 nodi da 120°. In effetti le condizioni erano decisamente peggiorate dopo il decollo ed una volta a terra abbiamo dovuto lottare anche con le porte dell'hangar che volevano prepotentemente "farsi un giro".

Mi rimetto alla pubblica gogna così magari qualcun altro si ravvede in tempo.