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La "TANA" di ARF          by Arf
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Vaderetrum del piRlota
"Incidente in atterraggio - di Beppe" |
Decido di riportare un fatto (recente) perche' mi trovavo a terra ed ho
seguito da vicino ogni istante di questo atterraggio ... e anche perche'
credo si tratti di uno degli incidenti piu' facilmente evitabili.
Concedetemi la riservatezza su nomi e matricole.
Velivolo ala bassa (diciamo simile ad un Tecnam P2002), pilota solo a
bordo con attestato conseguito da poco, tardo pomeriggio, temperatura 28
gradi, visibilita' ottima, assenza totale di vento, pista in erba lunga
poco meno di 500 metri, finale con ingresso a zero.
L'aereo e' il numero 3 all'atterraggio, segue altri due velivoli amici con
cui ha volato in gruppo fino al campo. Mantengono una buona separazione ed
hanno gia' eseguito due ampi giri intorno alla pista, prima di iniziare il
circuito vero e proprio.
I primi due atterrano normalmente e liberano la pista.
Seguo il terzo finale. Mi trovo a bordo pista a circa 200 metri dalla
testata ed e' subito evidente un'impostazione molto alta e veloce. Non ho
osservato il dettaglio della posizione dei flap. La toccata avviene alla
mia altezza, praticamente su 3 punti (con un triciclo non e' proprio da
manuale) con velocita' decisamente sostenuta. Da quel punto il pilota
poteva contare su almeno 250 metri per frenare, credo che non avrebbe
avuto troppe difficolta' ad arrestarsi in tempo.
In quel preciso istante inizia una riattaccata, un paio di secondi con
motore in pieno e con l'aereo che stacca dalla pista. Credo sia stata una
decisione giusta (quella di riattaccare) per evitare di aggrapparsi sui
freni, ripetendo il circuito con quota e (sopratutto) velocita' corretta.
Ma il pilota cambia subito idea e la manetta torna al minimo. La
successiva toccata avviene con il ruotino anteriore ma non e' troppo dura.
Si percepisce l'intenzione e l'ansia di "mettere a terra" l'aeroplano al
piu' presto. Quando le tre ruote si trovano nuovamente appoggiate
sull'erba non credo rimangano piu' di 120/140 metri di pista, la velocita'
resta alta e non ci sono piu' dubbi sull'esito ... lascera' la meta'
sinistra del carrello sulla pista, saltando il fosso e terminando dentro
una risaia, senza ribaltamento a non piu' di 6/8 metri dall'argine. Pochi
secondi ed il pilota apre la capottina e si infanga con tre passi in
risaia.
Credo che entrambe le decisioni (atterrare e riattaccare) potevano andare
bene. Probabilmente molto meglio la decisione di riattaccare (presa
inizialmente dal pilota) ma anche continuare l'atterraggio avrebbe
permesso un arresto entro lo spazio disponibile.
L'indecisione e' stata facilmente l'anello ultimo di questo incidente ->
una riattaccata abortita dopo 2 secondi ha portato via almeno altri 100
metri di pista, senza perdere velocita'.
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