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Vaderetrum del piRlota
"Corso accelerato di esperienza aeronautica (è andata bene!) - di Giorgio"


Scrivo dal treno la mia confessione all'aria, mentre ritorno senza aereo per averlo... riposto in un campo di volo in toscana. Lieto fine, quindi con qualche brivido.

Partenza Sabato ore 7:00 da Lodi Massalengo, il mio Savannah senza copilota (forfait dell'ultimo minuto) e Raider con due amici. Tempo bello, previsioni buone, pianificazione accurata con alternati, brief frequenze radio stampato, avvisi sms a decinaia di persone che ci attendono a Grecciano e San Vincenzo per andare all'Elba, assemblea AOPA con finestra eccezzionale per noi basici.

Si scollina provenienti da Rubbiano verso Lucca, ma il versante Toscano ha nuvolaglia bassa; si decide di scendere troppo presto quando i 4/8 ci permetterebbero di proseguire un pezzetto verso Tassignano senza volare troppo bassi con ancora colline sotto.
Scendendo con il terreno in vista, ci si trova in realtà dentro una vasca coperta di nubi con qualcosa anche più di 4/8 e, appena scesi non sembrava nulla di buono.
Decisione immediata, tutto motore e di nuovo su di 1000 piedi ad uscire e nessun varco visibile.
Quasi un minuto in nube, guardando fisso gli strumenti e l'OA senza sbirciare fuori perché era panna che ti nausea davvero, chi ha provato lo sa.

Primo errore, usciti bene ma maledettamente colpevoli.

Visibilità sempre a peggiorare, ormai siamo in pianura ma continua a scendere fino a circa 2000 metri orizzonali: porca paletta, già chiamavo Tassignano per dirgli che passavo a fianco di loro, ora li chiamo e scendo. Non risponde nessuno, richiamo ma alle 8:00 chi volete ci sia... Alternato visibile sul GPS, 3 miglia a sud, Capannori, 350 metri. Io scendo, ma gli alberi alti sopra testata pista mi fanno mangiare i primi 100 metri, poi l'erba bagnata fa il resto facendomi slittare: lo so che non si frena col bagnato, ma la pista finisce... serpeggio, in fondo mi va bene perchè lo tengo spedalando, ma l'erba alta s'avvicina e allora via magneti e sfrummmmm, dentro 10 metri a fondo pista che per fortuna era pista vera non tagliata. Sirio mi orbita sopra e appena lo tranquillizzo per radio prova un avvicinamento poi passa direttamente a Valdera. Bravo.

Secondo errore: si scende a Tassignano se non si vede nulla, vorrei ben vedere se mi dicono qualcosa. Poi magari nemeno mi avrebbero incontrato, chissà se ci volano, lì.

Si aspetta, la visibilità finalmente migliora, si passa a prendere Giorgio a Grecciano e poi via a San Vincenzo. Chiamo l'Elba, ben sapendo che pure all'amico Riccardo da Latina gli avevano detto di lasciar perdere, 8/8 bassi. Aspettiamo e dopo un po, vedendo migliorare la visibilità (con uno scirocco mica leggero, al traverso in decollo) ci mettiamo i giubottini novi novi e partiamo. A Baratti ancora non si vede l'Elba, in compenso ci sono le paperelle sul mare: dietrofront, si mangia a San Vincenzo visto che la 16 prevede pure l'ingresso dalla montagna. Non siamo certificati IFR.
Il mio collega di viaggio parte prima; io alle 16 penso di poter fare poca quota con la Cisa e con bel tempo ma notizie di ceiling non altissimo ci provo. Suggerimenti preziosi di Luigi Wilmo, che mi consiglia alternati ed alternative; tempo bello, vento a calare (alla partenza 15 nodi in coda, ero un proiettile), raggiungo Aulla con il nuvolo, seguo l'autostrada.
A Pontremoli avevo già ceiling a 3000 o forse meno, dovevo desistere. E invece ecco il terzo errore: si va avanti, l'autostrada si vede bene, entra in galleria ma la vedo dalle valli laterali, giro intorno, più bello, meno bello, meno e più... Arriva il cul de sac, ovatta che si mangia la foresta.

Porca puzzola... il GPS mi dice che è il punto più alto, dopo c'è la valle del Taro e sono al sereno.
Una frazione di secondo, butto dentro tutto il motore e salgo 800 piedi/minuto...
No cazzo, dietrofront!!
Cosa stavo per fare... il volo alla cieca??
No, 180 gradi e prua verso il primo alternato, Massarosa, accanto a Viareggio.

Terzo errore. Potevate leggermi su corriere.it, ieri. Non si fanno queste cazzate.

Scoramento, oltretutto non sono un gran cuor di leone col vento ma ieri ho preso delle mazzate senza spaventarmi, ubi major mini minor e le rafficate manco le ho considerate.
Scendo tranquillo, trovo benzina, mi accolgono con grande cortesia e aiuto, parcheggio e vado a cercare una stanza a Viareggo. Tutto sommato soddisfatto per non aver distrutto aereo e far pianto i parenti.
Oggi forse si poteva tentare, torno speranzoso al campo ma ad esempio la Raticosa che era nella piena nebbia alle 9, alle 12 era pulita al sole; ormai però ero già sul treno. Non dopo aver cambiato la camera d'aria forata in due ore di paziente lavoro.

Morale? Quante cazzate nell'unità di tempo si riescono a fare se non si è lucidi e prudenti... Ho imparato molto, tutto messo in tasca per crescere.

Il primo che mi dice gli angeli custodi non esistono gli rido in faccia. Secondo me, anzi, la ruota me l'ha bucata lui. Oggi forse c'era il quarto errore in agguato.

Un enorme grazie a Giorgio, Alberto "Bebix", Sirio e agli amici del campo Massarosa Paolo, Luigi e Nino. Ci mancava solo mi ci portassero a casa con la loro auto, poi avevano fatto tutto.